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Digitalizzazione del settore forestale con il precision forestry

Digitalizzazione del settore forestale con il precision forestry. Impiegare la selvicoltura di precisione per migliorare la salute, la qualità e l’uso delle foreste italiane con l’impiego delle opportunità offerte dalle tecnologie digitali innovative.

Report dal convegno del CREA del 13 dicembre

Qual è lo stato dell’arte della selvicoltura di precisione in Italia? E quali sono gli strumenti più innovativi su cui poter contare? Di questi temi si è parlato a Roma lo scorso 13 dicembre presso il Ministero della Cultura nel convegno “Digitalizzazione del settore forestale in Italia: applicazioni e prospettive”.

L’evento è stato organizzato dal CREA Foreste e Legno in collaborazione con l’AISF (Accademia Italiana di Scienze Forestali), nell’ambito delle azioni previste dalla Rete Rurale Nazionale a supporto della digitalizzazione in agricoltura. Al convegno sono inetrvenuti non solo importanti rappresentanti della Ricerca italiana in materia (università come la Tuscia, Padova, Firenze, Molise, Palermo ed enti come CREA e CNR), ma anche stakeholder di rilievo come Sabrina Diamanti (presidente CONAF), Andrea Sonnino (presidente FIDAF) e Nazario Palmieri, (Comandante Tutela Forestale e Parchi dell’Arma dei Carabinieri). Le conclusioni sono state affidate al Sottosegretario MASAF Patrizio Giacomo La Pietra, introdotto dal direttore generale CREA Stefano Vaccari.

I benefici della digitalizzazione del settore forestale: il precision forestry

In sistemi sempre più sostenibili e multifunzionali come quelli forestali le tecnologie di informazione e comunicazione (ICT) possono svolgere un ruolo significativo per l’innovazione e l’efficientamento dei processi gestionali e la creazione di nuovi prodotti e servizi a sostegno dei proprietari di boschi e piantagioni da legno, imprenditori, tecnici forestali e cittadini, con importanti ricadute positive sulla qualità delle produzioni legnose, sulla riduzione dei costi di produzione e sulla minimizzazione degli impatti ambientali e sociali.

In concreto, le tecnologie ICT contribuiscono – permettendo analisi complesse di una gran mole di dati,  in modo semplice ed economico – alla mappatura della copertura forestale e delle sue caratteristiche in un territorio o in un’azienda o al monitoraggio in tempo reale dei fenomeni di disturbo o alla tracciatura dei prodotti forestali tramite sistemi di infotracing.

E ancora,  grazie a sistemi informatici di supporto alle scelte operative di gestione selvicolturale,  sono utili per la progettazione delle infrastrutture forestali, per la produzione di materiale vivaistico boschivo o per il miglioramento delle rese di prima trasformazione degli assortimenti legnosi. Infine, le apparecchiature digitali consentono anche di ottimizzare l’uso delle risorse, riducendo gli impatti sull’ambiente tramite sistemi a rateo variabile per la distribuzione di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi in pioppicoltura o tramite le mappe di trafficabilità nelle utilizzazioni forestali e il monitoraggio del suolo.

Applicazioni sul territorio

L’implementazione di questi software può favorire la comunicazione e l’approccio partecipativo sulla base di piattaforme informative condivise e ad alta accessibilità, dotate di tecnologia WebGis e App per terminali mobili, come quelle di rilievo MED-Star, che vengono utilizzate per produrre la mappa del rischio di incendi in Toscana, o la App Silva Cuore che ha l’obiettivo di capire quali siano le cause del declino delle foreste e identificarne sia la vulnerabilità che la capacità di recupero dopo eventi climatici estremi, coinvolgendo studenti, professionisti e tecnici secondo l’approccio citizen science.

Le ricadute della digitalizzazione del settore forestale

L’impiego delle tecnologie ICT può condurre a una significativa revisione delle modalità di gestione dei boschi e delle piantagioni da legno. – spiega Piermaria Corona, direttore CREA Foreste e Legno –  In condizioni idonee, i vantaggi economici riconducibili al precision harvesting (raccolta di precisione) si attestano su livelli non inferiori al 15% di incremento di produttività rispetto a interventi di tipo tradizionale. L’integrazione di tecnologie consolidate, quali il telerilevamento e i sistemi informativi geografici, con quelle di più recente sviluppo, come i sistemi aerei a pilotaggio remoto, web-Gis e smartphone App, realtà aumentata e virtuale, apre concrete prospettive per la filiera foresta-legno”.

L’opportunità di definire e inserire parametri di posizione, quantità, qualità e dimensioni del legname, permette di fornire un quadro più esaustivo rispetto alle richieste di mercato, favorendo la valorizzazione del prodotto, la tracciabilità, la certificazione e contribuendo alla minimizzazione degli impatti e alla salvaguardia della funzionalità ecologica dei boschi e delle piantagioni da legno.

Le prospettive

Si stanno progressivamente affermando da un lato la disponibilità distribuita e interattiva dell’informazione (web- e mobileGIS) e dall’altro una caratterizzazione quali-quantitativa delle risorse forestali (smart forestry). Entrambe consentono di superare l’informazione testuale e cartografica su area minima rappresentata (approccio tradizionale della pianificazione forestale) e di optare per quella più innovativa “in continuo” (ad alta risoluzione spaziale) su ogni singolo punto del dominio territoriale considerato.

L’introduzione di tecnologie di precisione, auspicabilmente nell’ambito di veri e propri knowledge and innovation systems, richiede però un cambio di mentalità in un settore radicato nella tradizione come quello forestale. È, pertanto, necessario mettere in rete le competenze, favorendo il confronto tra i principali attori e promuovere un’adeguata formazione per il rafforzamento delle abilità digitali degli operatori attuali e futuri.

(Fonte: CREA)

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